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Il "grazie" dell’Accademico di Francia (dopo la "Zingarata dei Sapienti 2004")

Azedine Beschaouch

Non scavatelo il s’Uraki: "è bello così..."

venerdì 21 gennaio 2005

Data: 15 novembre 2004 6:28:26 CET

Il "grazie" dell’Accademico di Francia
(dopo la "Zingarata dei Sapienti 2004")

Caro Sergio, cari sindaci, cari colleghi
arrivando a Parigi ho subito sentito una grande nostalgia...
Vorrei anzitutto ringraziarvi per quest’amichevole accoglienza e per la "sinfonia" prodotta... L’incontro è stato veramente un simposio Socratico, un convegno itinerante ed un "sym-bolo". Bravo a Lei e a tutti i colleghi.
Dobbiamo fare tutto per la salvaguardia dello spirito della civiltà sarda e della diversità culturale dell’ "Isola mito".
La specificità e la richezza nuragiche sono stupende e davvero fanno parte delle meraviglie del mondo. Un saluto particolare al mio monumento preferito, il "S’Uraki" (vedi più indietro a pagina .....), che bisogna conservare nello stato in cui è, senza toccare la sua autenticità e la sua anima. La prego di non dimenticare questa raccomandazione speciale.
Grazie di nuovo a tutti e per tutto,
Un abbraccio dallo "zio"...

Azedine Beschaouch

Mal’aria, zanzare, patelle & parassiti...

Il professor Beschaouch, questi suoi consigli sulla gestione e la
valorizzazione di un territorio, da anni e anni li regala a capi di stato,
ministri della cultura e capi di governo. La sua è una visione colta che pensa in grande e, anche, in prospettiva. Ha funzionato in Cambogia con i templi di Angkor Vat, e con centinaia di altri siti sparsi per il mondo entrati poi nella Lista d’oro del Patrimonio Mondiale Unesco. Ha attivato così flussi di turismo culturale che hanno dato lustro e gente a zone spesso trascurate, nonostante le loro meraviglie. Come poteva immaginare Beschaouch che questo suo consiglio (che, poi, in pochissime righe può essere riassunto così: "Attenzione, voi Sardi che avete migliaia e migliaia di nuraghe: dovete pensare anche alla narrativa generale dei vostri territori. Inutile scavare ogni nuraghe, tirarli a lucido uno per uno, in ogni comune... In una zona come il Sinis-Barigadu-Montiferru dove ci sono portenti intatti come il Nuraghe Losa, quest’altra piana poco distante ricca di Giganti di Pietra intrappolati nel fango, crea curiosità, suggestione, voglia di saperne di più.... Inutile scavare tutto, insomma!"), come poteva immaginare, dunque, che questo suo consiglio - regalato con disinteressato amore - avrebbe suscitato la scomposta reazione di uno che, proprio il S’Uraki, studia da 24 anni? E’ il suo passatempo preferito, quel nuraghe, quando lo pagano per trastullarcisi...
Ma nessuno di noi l’aveva mai saputo, né l’avrebbe potuto immaginare visto che dopo un quarto di secolo delle sue attenzioni "scientifiche" la zona archeologica in questione mai pubblicata come si deve - e per di più in pieno degrado, con mensoloni alla portata di chiunque volesse metterseli in macchina - era sepolta da rovi e cespugli fino all’incendio estivo che l’ha "scoperta" nel luglio 2004. Ebbene questo tizio - Alfonso Stiglitz, si chiama e annuncia tronfio nuovi sbancamenti in zona - sta reagendo con isterica scompostezza a difesa dell’appalto di scavo appena riottenuto: lo fa cercando di infettare la serietà di una ricerca, telefonando ai giornali, scrivendo decine di lettere diffamatorie (già in mano a un avvocato: solo per verificare se - chiedendogli danni e ottenendoli - sarà possibile restaurare qualcosa di bello in Sardegna), gettando fango sui geologi che erano in perlustrazione con noi, mettendo in guardia sulle "bufale" di chi - tutti noi, a suo avviso - non ha diritto di interrogarsi su una zona sua, tutta sua, solo sua, che da anni e anni gli elargisce prebende senza mai chiedergli nulla di serio in cambio. Ha capito già tutto lui: pazzi, o mascalzoni, o molestatori, quelli che vogliono continuare a interrogarsi. Patetico, insomma, nel suo cinico egoismo...
Blindato dalla mal’aria fino al ddt degli Americani negli anni 50, il Sinis, ha ora, purtroppo, nuovi fastidiosi parassiti che vorrebbero nasconderlo di nuovo al Mondo della Ricerca Internazionale, avvelenandone il clima.
Tranquilli: il vaccino è già pronto...


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