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Una lettera/expertise di Mario Tozzi, geologo. Assente giustificato...

venerdì 21 gennaio 2005

«Caro Professor Carandini, cari professori, caro Sergio,
mi scuso con voi e con gli studenti per non poter essere presente alla vostra riunione, ma un impegno urgente e improcrastinabile di riprese per Gaia (causa nastro difettoso in una precedente ripresa) mi costringe a partire per Avezzano per tutta la giornata di venerdì.

Voglio, però, far presente alcuni spunti nuovi di ricerca a proposito dell’ipotesi Sardegna - Atlantide.
Da quando ho cominciato a interessarmi dell’idea di Sergio, il problema geologico più importante è stato senz’altro quello dello tsunami, ossia del grande maremoto responsabile della distruzione della civiltà nuragica, o almeno di parte di essa.
Mi colpiva soprattutto la lontananza della reggia nuragica di Barumini dalla zona di Cagliari, presumibile entrata del maremoto. Può uno tsunami - uno Schiaffo di Poseidone, come dicevano gli Antichi - percorrere cento km e conservare ancora energia per abbattere una costruzione?
Che velocità dovrebbe avere?
E, soprattutto, che altezza potrebbe avere l’onda?
Ecco il punto: fatto salvo che attendiamo ancora un’analisi geologica di sondaggi stratigrafici del Campidano che verifichino lo strato di fango di origine tsunamica, esistono maremoti con onde di dimensioni gigantesche?
Nuove ricerche alle isole Canarie, in Canada e in Alaska dicono che non solo ciò è possibile, ma anche provato più volte per quello che riguarda il passato, anche recente. Il vulcano Las Palmas è suscettibile di creare frane con spostamenti di ondate di centinaia di metri di altezza e in Canada sono state trovate tracce di tsunami (innescati da frane) con onde alte più di 500 metri, valore che sembra pazzesco, ma che diversi dati geologici permettono di constatare. I tanti edifici vulcanici sottomarini del Tirreno e i possibili maremoti non possono sfuggire alla logica di innesco, in condizioni particolari, di tsunami analoghi, anche se gli studi sull’argomento debbono ancora cominciare.
Con tanti auguri di buon lavoro e a un’altra occasione.
Mario Tozzi