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Le risposte di Sergio Frau all’"Appello agli Studiosi di Scienze dell’Antichità del Mondo Mediterraneo"

venerdì 14 gennaio 2005

Archeologi, Geologi, Storici, Filologi, Glottologi, Antropologi, studiosi e professionisti di varie discipline, impegnati a vario titolo nello studio delle antiche civiltà del Mediterraneo e particolarmente della Sardegna, ritengono importante fare alcune considerazioni su recenti operazioni mass-mediatiche intorno al passato della Sardegna. Premesso che ognuno può trattare e interpretare ciò che vuole come meglio crede, è bene precisare che dal punto di vista della ricerca scientifica, da cui gli studiosi estensori di questo appello non intendono prescindere, è utile fare le seguenti precisazioni:

1. solo su un piano di fantasia può essere divertente ipotizzare una identificazione della Sardegna con la mitica isola platonica di Atlantide, con l’immaginaria sede dei beati Iperborei, con l’Eden biblico e col mondo dell’aldilà della tradizione classica e cristiana;

VERISSIMO! MI SONO DIVERTITO MOLTO - PILOTATO DA UN DUBBIO GEOLOGICO - A VERIFICARE LE FONTI GRECHE (NON QUELLE CRISTIANE) E A SCRIVERNE. A QUANTI DI VOI E’ GIA’ CAPITATO DI RICERCARE, SCRIVERE QUALCOSA E, ANCHE, DI FARSI LEGGERE, POI DA QUALCUNO SU PAGINE NON PAGATE DALLO STATO? UNA SOLA CHIOSA (SOPRATTUTTO PER EVENTUALI LETTORI ESTERNI, CHIARENDO FIN D’ORA CHE NON E’ MIA INTENZIONE CONVINCERE NESSUNO. MA SOLO INVITARE A RAGIONARCI SU) : IMMAGINARIA DUNQUE ANCHE LA ROCCIA DI PROMETEO, FRATELLO DI ATLANTE? E, QUINDI, ANCHE QUEL SUO CAUCASO ALL’ALBA, IN ORIENTE? TUTTE FANTASTICHERIE QUELLE DEGLI ANTICHI?

2. in modo particolare, l’Atlantide di Platone non è un dato storico riferibile a un determinato luogo e a un determinato tempo, ma è solo una costruzione poetica e utopistica a fini esplicativi, riconosciuta come tale già dal discepolo Aristotele, che affonda le radici in una serie di miti largamente diffusi nel mondo antico, radicati nella consapevolezza della fragilità delle conquiste della civiltà di fronte allo strapotere della natura e rafforzati dalla memoria di catastrofi naturali effettivamente accadute e documentate come l’eruzione del vulcano di Thera nelle Cicladi, tra il XVII e il XVI sec. a. C.;

BE’, VERAMENTE IL MIO PLATONE (USCENDO DAL CANALE DI SICILIA) E’ UN PO’ DIVERSO DA QUELLO INCOMPRENSIBILE E INAFFIDABILE CHE VENIVA INTERPRETATO FUORI GIBILTERRA... LUI, COMUNQUE, FA DIRE PROPRIO A TIMEO: “...PURCHE’ I NOSTRI DISCORSI NON SIANO MENO VEROSIMILI DI QUELLI TENUTI DA ALTRI, CONTENTIAMOCENE PURE, RICORDANDO CHE IO CHE PARLO E VOI CHE GIUDICATE, ABBIAMO NATURA UMANA: COSICCHE’ A NOI BASTA, INTORNO A QUESTE COSE, ACCETTARE UN MITO VEROSIMILE, E NON DOBBIAMO CERCARE PIU’ LONTANO..”. TUTT’ALTRO METODO IL SUO, DAL VOSTRO. TRA LUI E TUTTI VOI - SE PERMETTETE - CONTINUEREI A SCEGLIERE LUI, SE NON ALTRO PER UNA QUESTIONE DI STILE. POSSO?

3. la moderna ricerca archeologica e storica evita il ricorso a cataclismi, invasioni e migrazioni come spiegazione risolutiva dei cambiamenti culturali, e può accogliere tali elementi solo come fattori concomitanti nel quadro di ricostruzioni interpretative di tipo sistemico su scala geografica adeguata;

A CIASCUNO IL "TIPO SISTEMICO" CHE PREFERISCE. MI ACCORGO DI ESSERE ASSAI DIFFERENTE DA VOI, E NON ME NE FARO’ UN DRAMMA. LIBERI VOI, LIBERO IO. O NO?

4. quanto espresso al punto precedente vale in particolare per la dissoluzione delle organizzazioni politico-economiche esistenti nel Mediterraneo orientale negli ultimi secoli del II millennio a.C.;

SORPRESA: QUINDI ORA SIETE GLI UNICI AL MONDO CHE AVETE BEN CHIARA QUELLA CHE TUTTI, DA SEMPRE, CHIAMANO "L’ETA’ BUIA”. COMPLIMENTI!

5. sulla base dei risultati acquisiti in circa 200 anni dalla ricerca archeologica e geologica, è possibile affermare che non esiste in Sardegna alcun indizio di un’ipotetica inondazione, provocata da un fenomeno geologico ipoteticamente verificatosi nei mari circostanti la Sardegna intorno all’anno 1175 a. C.;

DA 200 ANNI, QUINDI, SI CERCHEREBBERO TRACCE DI MAREMOTI PER SMENTIRE QUELLE DIECI PAGINE IN CUI IO NE PARLO? OPPURE L’HANNO FATTO CONTRO IL GEOLOGO DEL C.N.R. MARIO TOZZI CHE - DOPO UN CHECK UP IN ZONA - HA RITENUTO TALMENTE INTERESSANTI QUEI MIEI PUNTI INTERROGATIVI E L’IPOTESI DA DEDICARE UN’INTERA TRASMISSIONE AL PROBLEMA? “NON C’E’ TRACCIA” DITE VOI. STRANO, PERO’, CHE ANCHE MOLTI ALTRI GEOLOGI AMMETTANO CHE, PER ORA, SI SA POCHISSIMO DEL MEDITERRANEO D’OCCIDENTE, E MENO ANCORA DEI SUOI FONDALI.

6. non esistono indizi di una tale inondazione nemmeno nelle terre che circondano la Sardegna lungo tutto l’arco costiero del Mediterraneo occidentale;

SICURI VOI, SICURI TUTTI? MA ANDIAMO...

7. la civiltà nuragica non scomparve improvvisamente nel XII sec. a.C. e men che mai a seguito di un cataclisma: ci è testimoniato senza ombra di dubbio dalla grande fioritura, in ogni angolo dell’Isola, degli insediamenti riferibili alla fase denominata Bronzo Finale, che secondo i più recenti aggiustamenti cronologici occupa proprio il periodo compreso tra l’inizio del XII e la seconda metà del X sec. a.C. e a cui risalgono i manufatti nuragici rinvenuti sull’acropoli eoliana di Lipari in associazione col contesto indigeno Ausonio II e con ceramiche micenee del periodo detto Tardo Elladico III C;

FINALMENTE ECCOLE LE DATE CHE, DA ANNI E ANNI, TUTTI ASPETTAVANO DALLE SOPRINTENDENZE SARDE. UNA DOMANDA, PERO’: COME MAI GIOVANNI LILLIU ALL’INTERNO DI BARUMINI TROVA ROBA DEL XII SECOLO A.C.? COME MAI RAIMONDO ZUCCA LEGGE (E SCRIVE) THARROS “INSPIEGABILMENTE ABBANDONATA NEL XII SECOLO A.C.”? COME MAI IL LAUREANDO BADAS NELLA "SUA" VILLANOVAFORRU TROVA SOTTO IL FANGO TANTA ROBA DEL XII SECOLO A.C. DA POTERCI RIEMPIRE UN MUSEO? COME MAI UN MASTODONTE COME IL NURAGHE S’URAKI DIVENTEREBBE "OBSOLETO" NEL XII SECOLO A.C.? COME MAI DUE TERZI (25 SU 37) DEI NURAGHE DI MARMILLA VENGONO ABBANDONATI NEL XII SECOLO A.C. COME SCRIVE LA FIRMATARIA EMERENZIANA USAI? E - SOPRATTUTTO - SE LA SARDEGNA ERA DAVVERO COSI’ "FIORITA" COME VOI DITE, IN CHE MODO I FENICI RIESCONO A IMPADRONIRSENE?

8. non è mai esistita un’"età del fango" e non è mai esistita una contrapposizione tra la "Sardegna dei giganti abbattuti" (cioè dei nuraghi distrutti del Campidano, della Marmilla e del Sinis) e una "Sardegna dei giganti intatti dell’interno": a chiunque li osservi con un minimo di spirito critico appare evidente che tutti i nuraghi si presentano danneggiati in misura dipendente dai tipi di pietra impiegati, dai vari fattori di dissesto (imperfezioni strutturali, agenti atmosferici e altri agenti naturali come le radici degli alberi, demolizioni intenzionali) e infine dal plurimillenario prelievo di materiale lapideo per la costruzione dei fabbricati di etˆ successiva, dai tempi dell’espansione fenicia a oggi; ed è evidente che quest’ultimo fattore deve essere stato determinante proprio nel Campidano, nella Marmilla e nel Sinis, regioni agricole e povere di pietra da costruzione. Quel che ricopre non solo i nuraghi del Bronzo Medio e Recente, ma anche gli insediamenti del Bronzo Medio, Recente e Finale e dell’Età del Ferro, e perfino le strutture erette durante i secoli sopra e accanto ad essi, non è "fango": sono invece diversi strati di crollo e di ricostruzione, riferibili a molte fasi scaglionate nel tempo;

LO GIURATE VOI? E SE, PER CASO, LE ANALISI DIMOSTRERANNO CHE SBAGLIATE? CHE PENITENZA PROMETTETE? DIMISSIONI IN MASSA? SE SBAGLIO IO - IN CAMBIO - GIURO CHE RIMETTO LE COLONNE A GIBILTERRA, VI LASCIO CAMPO LIBERO E NON VI DISTURBO PIU’.

9. se a puro titolo di esempio si considera il noto complesso nuragico di Barumini (dove gli scavi e i restauri continuano ancora oggi procurando informazioni perfettamente in linea con tutto quanto si ricava dalle numerosissime indagini compiute o in corso in tutta la Sardegna), emerge con assoluta evidenza che gli strati di crollo del monumento e dell’abitato circostante ricoprono omogeneamente i resti delle strutture nuragiche e punico-romane realizzate nel corso dei secoli, in parte prima e in parte dopo la data della presunta inondazione; anzi i resti particolarmente evidenti degli abitati del Bronzo Finale e della Prima Età del Ferro, successivi a tale ipotetico fenomeno, si conservano ben sotto il livello considerato come prova del ristagno conseguente all’inondazione, e che invece non costituisce altro che un labile segno di interruzione tra una campagna di scavo e la successiva;

LA SI DEVE CONSIDERARE UN’AUTORIZZAZIONE ALLA VERIFICA SCIENTIFICO/ GEOLOGICA DEL SITO?

10. non esiste in Sardegna alcuna traccia delle migliaia di cadaveri umani ed animali che il presunto cataclisma avrebbe dovuto provocare, e di cui immaginando che siano stati recuperati uno per uno dal fango e bruciati senza spiegare chi e come avrebbe potuto recuperarli e bruciarli;

A PARTE QUESTI MACABRI COMPIACIMENTI (TUTTI VOSTRI, SOLO VOSTRI: VISTO CHE IO NEL LIBRO MI FERMO ALLA GEOLOGIA, PER RISPETTO E PUDORE), A ERCOLANO E POMPEI Il PRIMO CONSISTENTE NUCLEO DI CORPI E’ SALTATO FUORI SOLO UNA QUINDICINA DI ANNI FA, DOPO SECOLI DI SCAVI FATTI DA GENTE ASSAI BRAVA. VI DICE NULLA QUESTO?

11. al di là dei dettagli interpretativi, che restano legittimamente sottoposti alle discussioni e alle verifiche anche interdisciplinari, vi è sostanziale concordanza di principi, metodi e conclusioni tra gli archeologi pertinenti alle varie scuole e a diverse nazionalità;

EVVIVA! SONO DAVVERO IL PRIMO, QUINDI...

12. la dissoluzione della civiltà nuragica resta un fenomeno storico da indagare con ampiezza di metodi operativi e interpretativi, peraltro già diffusamente applicati in Sardegna e vivacemente discussi col libero apporto di tutti gli studiosi interessati; non è accettabile l’imposizione di un’unica soluzione precostituita, per di più evidentemente inadeguata;

“IMPOSIZIONE DI UN’UNICA SOLUZIONE PRECOSTITUITA”? MA VOLETE DAVVERO SCHERZARE? NON MI STARETE SOPRAVVALUTANDO? IO HO SEMPLICEMENTE FATTO UN LIBRO (CON BEN 1792 PUNTI INTERROGATIVI...) CHE E’ SUL MERCATO: LIBERI TUTTI DI LEGGERLO, NON LEGGERLO, DI CREDERCI, O DI NON CREDERCI; DI INCURIOSIRSI, DI RAGIONARCI SOPRA... O NO? E’ ESPERIENZA AFFASCINANTE REALIZZARE UN LIBRO: CHIEDETELO AI CINQUE, SEI DEL GRUPPO PROMOTORE SARDO CHE L’HANNO GIA’ VISSUTA.

13. nonostante le numerose indubitabili testimonianze di connessione tra la Sardegna e la fascia costiera medio-tirrenica durante le età del Bronzo e del Ferro, non è condivisibile l’ipotesi del trasferimento in massa dei sardi nuragici sopravvissuti alla presunta inondazione, nè un tale fatto potrebbe essere considerato evento determinante per la nascita della civiltà etrusca;

E CHI VI HA MAI CHIESTO DI CONDIVIDERLO? AVETE ISTITUITO UN VOSTRO "IMPRIMATUR"? UN SANT’UFFIZIO CHE NON SO? E, PURE: CHI HA MAI PARLATO DI ESODO DI MASSA? VI CONFONDETE: QUELLO E’ MOSE’, MICA IO... MIRCEA ELIADE & C. INSEGNANO (A CHI LI LEGGE, PERO’) CHE BASTANO DELLE ELITES CHE LA SANNO PIU’ LUNGA DEGLI ALTRI, PER CAMBIARE IL MONDO. (AVETE PRESENTE GLI SPAGNOLI E L’AMERICA LATINA?). SULL’ORIGINE DEGLI ETRUSCHI, DUNQUE. ORA L’UNICA CERTEZZA SAREBBE CHE NON VENGONO DALLA SARDEGNA? COMPLIMENTI: QUANTE SCOPERTE, E TUTTE INSIEME... PECCATO CHE POI NON SIATE IN GRADO DI SPIEGARCI ANCORA COME MAI NEL XII A.C. IN SARDEGNA - E NEL MEDITERRANEO INTERO - FINISCA IL BRONZO D’IMPROVVISO. E ANCHE COME MAI SULLE ALTURE D’ITALIA NELL’XII A.C. NASCA IL FERRO (SEMPRE ALL’IMPROVVISO). E CON ETNIE CHE SI FANNO SEPPELLIRE CON BRONZETTI, VASI (ASKOS) E MOLTI ALTRI SEGNALI E RELIQUIE (CHE PER ORA NON VI DICO) A INDICARE LA SARDEGNA COME ISOLA DELL’ALDILA’ IN CUI ESSER TRAGHETTATI DA CARONTE O CHI PER LUI. PECCATO ANCHE CHE - DOVENDO PROPRIO SCEGLIERE DI NUOVO - TRA LE VOSTRE CERTEZZE E QUELLE DI STRABONE (“I BARBARI POSSEDEVANO L’ISOLA - DI SARDEGNA ndr - E QUESTI ERANO TIRRENI; SUCCESSIVAMENTE I FENICI DI CARTAGINE IMPOSERO IL LORO DOMINIO...”), DI ESIODO (“QUELLI MOLTO LONTANO, IN MEZZO ALLE ISOLE SACRE, REGNAVANO SU TUTTI GLI ILLUSTRI TIRRENI”), DI PLATONE (CON LA SUA ISOLA DI ATLANTE CHE GOVERNAVA “L’INTERA TIRRENIA”), DI PLUTARCO (CHE IN "VITA DI ROMOLO" RACCONTA DEL RITUALE DEI SARDI VENDUTI ALL’ASTA PER CELEBRARE UNA VITTORIA SU VEIO, SPIEGANDOCENE SUBITO DOPO IL PERCHE’: “PERCHE’ SI VUOLE APPUNTO CHE GLI ETRUSCHI FOSSERO COLONI DEI SARDI E VEIO E’, APPUNTO, CITTA’ DELL’ETRURIA”), SCELGO DI NUOVO LORO E NON VOI. LIBERI VOI, COMUNQUE, DI CONTINUARE A CONSIDERARLI TESTIMONI INATTENDIBILI, CONFUSI O PERSINO FARNETICANTI.

14. pur con innovazioni a tutti i livelli e con apporti culturali di varia provenienza, non può essere posta in dubbio la fondamentale continuità della protostoria dell’Italia centrale tirrenica, dalle comunità protourbane del Bronzo Finale e della Prima Età del Ferro alle comunità urbane etrusche;

QUELLO CHE VOI DA DECENNI CHIAMATE "BRONZO FINALE", PER ME E’ UN PERIODO DI "BRONZO FINITO" E, PURE, ORMAI TALMENTE SACRO DA FINIRE NELLE TOMBE O NEI TEMPLI. DITE: “NON PUO’ ESSERE POSTA IN DUBBIO”... D’ACCORDO CON VOI: DAL XII a.C. IN POI C’E’ CONTINUITA’. NON PRIMA! OGNI CAMBIAMENTO (CON I CENTO PRIMI RIPOSIZIONAMENTI SULLE ALTURE APPENNINICHE: Perugia 493 metri sul livello del mare; Orvieto 325 slm; Arezzo 296 slm; Vetulonia 335 slm; Viterbo 326; Volterra 531; Chiusi 398; Siena 322; Marzabotto..) AVVIENE DALL’XII SECOLO A.C. IN POI. COME VE LI SPIEGATE VOI TUTTI QUESTI ARROCCAMENTI SE NON CON UNA TERRIBILE PAURA DEL MARE? QUALE FLOTTA, IN QUEL PERIODO, POTEVA TERRORIZZARE A TAL PUNTO GLI ETRUSCHI (POPOLO DI MARE E ASSAI BEN ORGANIZZATO) DA SPINGERLI IN POSTI COSI’ IMPERVI E MONTANI? COMUNQUE C’E’ DA BRINDARE: AVETE RISOLTO ALMENO UNO DEI TANTI PROBLEMI

15. una connessione diretta e organica tra la civiltà nuragica e quella protoetrusca ed etrusca è comprovata, ma solo a livello di scambi di beni di pregio, merci varie e tecnologia, a livello di matrimoni tra famiglie aristocratiche e di normali spostamenti di alcuni elementi umani, non certo di migrazioni di massa; ma questi apporti nuragici in Etruria non assurgono mai al rango di elementi costitutivi e identificativi della cultura locale che resta altra cosa, ben separata e distinta da quella nuragica;

INFORMATEVI MEGLIO, E POI RIFLETTETECI SOPRA CON ONESTA’: TROPPA "SARDEGNA" NELLE TOMBE ETRUSCHE DI CARONTE, IL TRAGHETTATORE... NIENTE ETRURIA, INVECE, NELLE TOMBE SARDE...

16. Indipendentemente dalla presunta connessione dell’etnonimo "Tyrrhenòi" con le torri nuragiche, i nomi con cui gli Etruschi chiamavano se stessi (Rasna, Rasena o Rasenna) non hanno alcun riscontro nella toponomastica sarda e nella tradizione storica e letteraria concernente la Sardegna;

ORA - PUR DI SGAMBETTARMI E FAR SALTARE LA MIA MOSTRA CHE L’UNESCO (PER BOCCA DI UN ACCADEMICO DI FRANCIA) HA INVITATO A PARIGI - SI VUOL TOGLIERE AGLI ETRUSCHI PERSINO IL NOME DI TIRRENI? SI RACCOGLIERANNO ALTRE FIRME ANCHE SU QUESTO TEMA?

17. sul piano scientifico è insostenibile la recente revisione e deformazione del quadro storico dell’intera area mediterranea e vicino-orientale, in cui si crea una sostanziale confusione per non dire identità tra Sardi, Etruschi, Fenici, Ebrei, Filistei-Peleset, Shardana e altri "popoli del mare", Kaphtor-Keftiu, Celti, e perfino gli abitanti della mitica e biblica Tarshish e i Feaci dell’omerica Scheria e in cui l’elemento sardo o presunto tale viene presentato sempre come predominante e determinante;
VA BENE! FORSE HO DAVVERO ESAGERATO: TROPPE NOVITA’ VI HANNO CONFUSO. COSA SI PUO’ FARE: RILEGGETE IL LIBRO VOI? ASPETTATE IL PROSSIMO? O DEVO RIMETTERE TUTTO A POSTO?

18. E’ ugualmente inaccettabile la totale svalutazione del grandioso fenomeno storico della colonizzazione fenicia e punica, strappato alle sue origini culturali e linguistiche vicino-orientali e inesorabilmente ricondotto a un unico centro propulsore individuato nella sarda Tharros;

QUINDI, VOI, MI STATE DICENDO - QUASI "EX CATHEDRA", VISTE ALCUNE FIRME - CHE SBAGLIAVA IL WAGNER A SCRIVERE CHE THARROS UN TEMPO ERA CHIAMATA "TZUR", PROPRIO COME LA TIRO DEL LIBANO? E CHE QUINDI NON E’ VERO CHE CI RITROVIAMO DOPO SECOLI DI FRONTE A UNA "TIRO D’OCCIDENTE" RIAPPARSA A SORPRESA PROPRIO GRAZIE ALLE MIE RICERCHE? E ANCHE CHE SBAGLIAVA EURIPIDE QUANDO FA ARRIVARE LE SUE FENICIE IN GRECIA, DALL’ "ISOLA FENICIA", DALL’ "ONDA TIRIA" “TRAVERSANDO IL MAR IONIO, OLTRE LA STESA DELLE ACQUE CHE VOLGONO INTORNO ALLA SICILIA”? BE’, SE LO DITE VOI CHE SBAGLIAVA - ARCHEOLOGI, GEOLOGI, STORICI, FILOLOGI, GLOTTOLOGI, ANTROPOLOGI & C. - CHE SIETE PAGATI DA SEMPRE PER FARCELO SAPERE, AVRETE PURE LE VOSTRE RAGIONI... O NO? SE SBAGLIATE VOI, PERO’ - E NON EURIPIDE - A QUEL PUNTO CHE FATE?

19. nessun archeologo ha mai espresso esplicito consenso per le ipotesi sopra ricordate, solo alcuni studiosi si limitano a esporre considerazioni e consensi limitatamente alla collocazione delle cosiddette "Colonne d’Ercole";

"SI LIMITANO"? "LIMITATAMENTE"? "COSIDDETTE COLONNE D’ERCOLE"? NON STARETE SOTTOVALUTANDO UN PO’ - PER SACROSANTA ANTIPATIA - QUEI CONSENSI PUBBLICI FIRMATI BESCHAOUCH, CANFORA, CARANDINI, CASTELLANI, DONADONI, TOZZI & C.?

20. nessuno degli studiosi firmatari del presente appello crede che la Sardegna della preistoria, della protostoria e della storia sia stata isolata, arretrata e ignorata, ma nemmeno accetta l’insostenibile slogan di una Sardegna origine e fine di tutte le civiltà mediterranee o approva il tentativo di rinchiudere nel mito le sue millenarie vicende;

BENE! COSI’ PER UNA VOLTA ALMENO, SIETE TUTTI D’ACCORDO - SU UNA COSA CHE, PERO’, IO NON HO MAI SCRITTO - E LA SMETTERETE DI SBRANARVI LA’ DENTRO, NELL’ISOLA E FUORI. QUANTO AI MITI, E ALLA LORO CREDIBILITA’, UN PO’ PIU’ DI RISPETTO! UNO CHE LA SAPEVA MOLTO PIU’ LUNGA DI TUTTI VOI, MASSIMO PALLOTTINO, NON LA PENSAVA COME VOI QUANDO SCRISSE: “L’IMMAGINE DEI FIERISSIMI E SEMISELVAGGI ABITATORI DI CAVERNE, CHE I ROMANI SNIDAVANO CON I CANI FEROCI (Ndr: nel I millennio a.C.), NON SI PUO’ CONFONDERE CON QUELLA DEI RICCHI E PACIFICI EDIFICATORI DELLE THOLOI DI ISILI O DI BALLAO O DEI SAPIENTI ARTEFICI DEI BRONZI DI UTA (Ndr: del II millennio a.C.). IN QUESTO SENSO LA SAGA DELL’ETA’ DELL’ORO DI IOLAO, DI ARISTEO E DI DEDALO, SEGUITA DALLA DECADENZA E DALLA FUGA SULLE MONTAGNE, POTREBBE ADERIRE ALLA SOSTANZA STORICA MEGLIO DI ALCUNE GENERALIZZAZIONI RICOSTRUTTIVE DEI MODERNI”. COS’E’, QUESTO VOSTRO RIFIUTO DEL "MITO", UN ATTACCO AL MAESTRO? O ERA LUI CHE GIA’ STAVA PARLANDO DI VOI E DI TUTTE QUESTE VOSTRE "GENERALIZZAZIONI"?

21. su queste e su altre questioni e visioni si ribadisce il primato della ricerca scientifica sulle pur buone ragioni dell’immaginazione.

"RICERCA SCIENTIFICA" SOLO DEL TIPO VOSTRO? O SONO TOLLERATI (E ADDIRITTURA AMMESSI) ANCHE ALTRI TIPI DI RICERCA SCIENTIFICA? FATECELO SAPERE, PRESTO: IN MOLTI - ALMENO I 25 MILA LETTORI DEL MIO LIBRO, PIU QUALCHE ALTRO CURIOSO COLTO- VORREMMO CONTINUARE A RICERCARE, INTERESSARCI E ANCHE RAGIONARE IN LIBERTA’. CI E’ CONCESSO? O ANCHE: VOGLIAMO INCARICARE - TUTTI INSIEME, IO E TUTTI VOI QUANTI SIETE - L’IIPP, IL MINISTERO DEI BENI CULTURALI O IL CNR DI FAR DA PADRINO A UNA VERIFICA GEOLOGICA CHE CI DIA UN VERDETTO CERTO?

Post Scriptum.
UN CONSIGLIO RISERVATO AI FIRMATARI DEL COMITATO PROMOTORE: USATELE MEGLIO LE VOSTRE FIRME E LE VOSTRE ENERGIE. IN QUESTI ULTIMI ANNI IN SARDEGNA (E ALTROVE) SONO STATE FATTE SPARIRE MIGLIAIA E MIGLIAIA DI TESTIMONIANZE DEL PERIODO CHE DOVRESTE STUDIARE E PROTEGGERE. SONO STATE APPROVATE E MESSE IN PRATICA LEGGI PER LO SPIETRAMENTO NEI CAMPI (IN UNA ZONA DI MENHIR E CIRCOLI) CHE NON HANNO AVUTO LA STESSA ATTENZIONE CHE ORA DATE A ME. NON SI E’ MAI VISTO UN APPELLO COSI’ ACCURATO (E ACCORATO) COME QUESTO NATO - A MIO AVVISO, SECONDO LIBERTA’ D’OPINIONE...- SOPRATTUTTO, DA INVIDIA LOCALI (TANTO CHE PROPRIO IN SARDEGNA MI HANNO PROCURATO AMULETI CONTRO IL MAL’OCCHIO) E DAL TERRORE DI VEDERE MESSA IN DUBBIO LA VOSTRA CREDIBILITA’, LA VOSTRA CORPORAZIONE, I VOSTRI MONOPOLII, I VOSTRI AFFARI.

UN SECONDO CONSIGLIO PIU’ TECNICO: messo in rete così l’appello -
senza la lettera del Comitato Promotore che invitava a firmarlo e senza una riga di spiegazione sul fatto che esista un libro (chiamato "le Colonne d’Ercole, un ’inchiesta" di Sergio Frau) che, nel bene e nel male, sta facendo discutere e ragionare la comunità scientifica - sembra quasi una vostra isterìa, o almeno una bizzarra iniziativa speciale per festeggiare il cinquantenario dell’IIPP. Per questo vi consiglio di inserire l’email di Alessandro Usai dal titolo "La Sardegna (che non esiste) di Sergio Frau". E’ anche il documento che - a cura del comitato promotore - ha mandato in giro per raccogliere consensi all’appello (che gli regalerà un procedimento per diffamazione). Ve lo invio come allegato. Riassume bene - pur senza i toni forti usati da lui, lì da voi, a caccia di firme - le disinformazioni che sono state alla base di molte adesioni. Da sempre per affermare una scomunica servono dei Pontefici Massimi: analizzate meglio la composizione del Gruppo Promotore sardo. Vedrete che siamo alla "Scomunica dei Chierichetti".

ELENCO DEI FIRMATARI DEL PRESENTE APPELLO (OVVERO IL GRUPPO PROMOTORE)

(da sistemare in ordine alfabetico)

N. B. La firma implica l’accettazione consapevole del contenuto e il consenso alla divulgazione anche tramite stampa, televisione, i nternet, ecc.

1. Alessandro Usai (Archeologo - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

2. Paolo Bernardini (Archeologo - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

3. Emerenziana Usai (Archeologa - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

4. Donatella Mureddu (Archeologa - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

5. Maria Rosaria Manunza (Archeologa - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

6. Donatella Salvi (Archeologa - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

7. Donatella Cocco (Archeologa - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

8. Carlo Tronchetti (Archeologo - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

9. Maurizia Canepa (Archeologa - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

10. Luisanna Usai (Archeologa - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sassari e Nuoro)

11. Gabriella Gasperetti (Archeologa - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sassari e Nuoro)

12. Daniela Rovina (Archeologa - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sassari e Nuoro)

13. Rubens D’Oriano (Archeologo - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sassari e Nuoro)

14. Angela Antona (Archeologa - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sassari e Nuoro)

15. Antonio Sanciu (Archeologo - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sassari e Nuoro)

16. Dorica Manconi (Archeologa - Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria)

17. Grete Stefani (Archeologa - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Pompei)

18. Daniela Serra (Ingegnere - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna)

19. Francesca Gallus (Ingegnere - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

20. Elena Romoli (Architetto - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

21. Pietro Matta (Geologo - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

22. Ignazio Sanna (Tecnico archeologia subacquea - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

23. Mariella Maxia (Assistente tecnico-scientifico - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

24. Cynthia Ventimiglia (Assistente tecnico - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

25. Antonio Zara (Assistente tecnico - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

26. Caterina Contini (Assistente amministrativo - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

27. Ada Maria Opisso (Assistente amministrativo - Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

28. Ubaldo Badas (Archeologo - Museo Civico di Villanovaforru)

29. Alfonso Stiglitz (Archeologo - Ispettore Onorario Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

30. Salvatore Sebis (Archeologo - Ispettore Onorario Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

31. Tatiana Cossu (Archeologa - collaboratrice Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

32. Mauro Perra (Archeologo - collaboratore Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

33. Rita Esposito (Archeologa - collaboratrice Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano)

34. Giovanna Pietra (Archeologa - collaboratrice Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sassari e Nuoro)

35. Paola Pala (Archeologa - collaboratrice Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sassari e Nuoro)

36. Giuseppe Pisanu (Archeologo - collaboratore Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sassari e Nuoro)

37. Edoardo Riccardi (Archeologo - collaboratore Soprintendenza per i Beni Archeologici di Sassari e Nuoro)

38. Margherita Mussi (Ricercatore di Preistoria e Protostoria - Universitˆ di Roma "La Sapienza")

39. Anna Depalmas (Professore ******** di Preistoria e Protostoria - Universitˆ di Sassari)

40. Simonetta Angiolillo (Professore ordinario di Archeologia Classica - Universitˆ di Cagliari)

41. Annamaria Comella (Professore associato di Archeologia delle Province Romane - Universitˆ di Cagliari)

42. Marco Giuman (Ricercatore di Archeologia Classica - Universitˆ di Cagliari)

43. Claudio Arias (Professore associato di Metodologie della ricerca archeologica - Universitˆ di Pisa)

44. Mario Torelli (Professore ordinario di Archeologia Classica - Universitˆ di Perugia)

45. Concetta Masseria (Ricercatore di Archeologia Classica - Universitˆ di Perugia)

46. Antonella Pautasso (Ricercatrice di Archeologia Greca - C.N.R. Catania)

47. Daniela Baldoni (Professore ******** di ************- Universitˆ di **********)

48. Giulio Angioni (Professore ordinario di Antropologia Culturale - Universitˆ di Cagliari)

49. Pier Giorgio Solinas (Professore ordinario di Etnologia - Universitˆ di Siena)

50. Maria Gabriella Da Re (Professore associato di Antropologia culturale - Universitˆ di Cagliari)

51. Felice Tiragallo (Ricercatore di Discipline demo-etno-antropologiche - Universitˆ di Cagliari)

52. Franco Lai (Ricercatore di Discipline demo-etno-antropologiche - Universitˆ di Sassari)

53. Marinella Lorinczi (Professore associato di Lingue romanze moderne comparate - Universitˆ di Cagliari)

54. Cristina Lavinio (Professore ordinario di Glotto-didattica - Universitˆ di Cagliari)

55. Luigi Leurini (Professore associato di Letteratura Greca - Universitˆ di Cagliari)

56. Gian Franco Nieddu (Professore associato di Letteratura Greca - Universitˆ di Cagliari)

57. Patrizia Mureddu (Professore ordinario di Letteratura Greca - Universitˆ di Cagliari)

58. Ignazio Didu (Professore associato di Storia Greca - Universitˆ di Cagliari)

59. Elisabetta Poddighe (Ricercatrice di Storia Greca - Universitˆ di Cagliari)

60. Rita Teresa Melis (Professore associato di Geografia Fisica e Geomorfologia - Universitˆ di Cagliari)

61. Alberto Marini (Professore associato di Geografia fisica e Geomorfologia - Universitˆ di Cagliari)

62. Barbara De Nicolo (Professore associato di Tecnica delle Costruzioni - Universitˆ di Cagliari)

63. Gaetano Ranieri (Professore ordinario di Geofisica - Universitˆ di Cagliari)

64. Roberto Valera (Professore ordinario di Giacimenti Minerari - Universitˆ di Cagliari)

65. Ulrico Sanna (Professore ordinario di Scienza e Tecnologia dei Materiali - Universitˆ di Cagliari)

66. Cirillo Atzeni (Tecnico Elevate Professionalitˆ - Dipartim. Ingegneria Chimica e Materiali - Universitˆ di Cagliari)

67. Alessandro Forci (Geologo - rilevatore progetto CARG Sardegna)

68. Maria Rita Langiu (Geologa - collaboratrice Istituto Scienze geologico-mineralogiche - Universitˆ di Sassari)

69. Marcello Madau (Archeologo - Docente di Beni Culturali - Accademia delle Belle Arti di Sassari)

70. Maria Teresa Allegretti (Archeologa e giornalista)

71. Paola Mameli (Geologa)

ELENCO DEI FIRMATARI DEL PRESENTE APPELLO

(da sistemare in ordine alfabetico)

N. B. La firma implica l’accettazione consapevole del contenuto e il consenso alla divulgazione anche tramite stampa, televisione, internet ecc.