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Il Critico / Paolo Mauri

giovedì 30 dicembre 2004

Caporedattore delle pagine culturali di "Repubblica".
Pubblicato il 19 dicembre 2003, con il titolo "Se Atlante esce dal mito e diventa Storia".

L’ultimo evento risale a pochi giorni fa: al Suor Orsola Benincasa si è tenuta una tavola rotonda con cinque antichisti per discutere la tesi avanzata da Sergio Frau nel suo libro-inchiesta sulle Colonne d’Ercole, edito da Nur Neon. Come i lettori di Repubblica ricorderanno (il nostro giornale ha anticipato le parti salienti del libro) si tratta né più né meno di una vistosa correzione alla geografia in uso dal Medio Evo in qua. Dante pone infatti le Colonne a Gibilterra, ma questo comporta (sto riassumendo alla buona) una stupefacente lettura dei testi antichi: risultano infatti tutti sbagliati, con città e luoghi di cui non si trova alcuna traccia archeologica o almeno documentaria.

Frau ha spostato le Colonne al Canale di Sicilia e improvvisamente tutto il puzzle della geografia antica è tornato al suo posto: le città, gli dei, il problema della navigazione... Rileggendo Platone alla luce della tesi avanzata da Frau si risolve persino il problema di Atlantide. Altro non sarebbe che la Sardegna, passata attraverso autentici cataclismi. Ma all’autore non preme affatto mettersi nella lunga schiera dei cercatori di Atlantide, genere prediletto dai fantaarcheologi, molto di più gli preme la verifica di quanto ha scoperto. Nei pochi mesi che ci separano dall’uscita del libro, che è già alla sesta ristampa con circa ventimila copie vendute, non poche per un tomo di oltre seicento pagine e zeppo di citazioni, le conferme non sono mancate. Per Louis Godart, che è un celebre archeologo, l’inchiesta di Frau "lancia una teoria rivoluzionaria... e costringe chiunque a ripensare molte delle certezze che riguardano gli studi in corso". Per il geologo del Cnr Mario Tozzi il libro è "per molti aspetti clamoroso". È già clamoroso, aggiungiamo noi, che il lavoro di un giornalista sia stato preso così sul serio dall’Accademia in genere gelosa dei suoi territori, ma qui tutto è documentato e l’ipotesi viene appunto consegnata nelle mani di coloro che per mestiere si occupano di geografia e di storia antica perché dicano la loro. La rivista Diogène sta appunto per pubblicare nel suo numero 204, un dossier sulle Colonne d’Ercole di Frau con contributi di Andrea Carandini, Luciano Canfora, Sergio F. Donadoni, Jean Bingen e Vittorio Castellani. Castellani, che è un astrofisico della Normale di Pisa, aveva scritto anni fa un libro in cui collegava il discorso di Platone su Atlantide con l’innalzamento dei mari alla fine dell’ultima glaciazione che avrebbe provocato la sommersione di vasti territori popolati. Proprio quel libro aveva spinto Frau a condurre la propria inchiesta e oggi Castellani definisce il lavoro di Frau incredibile per i risultati raggiunti e per la mole di dati accumulati. Castellani aveva posto Atlantide nelle Isole Britanniche ma dopo aver letto Frau si è convinto di aver sbagliato. "Di colpo tutto si fa chiaro e in particolare si fa chiaro quanto Platone dice nel Timeo di Atlantide: "perché davanti a quella foce che viene chiamata come dite, le Colonne d’Eracle, c’era un’isola... e a coloro che procedevano da essa si offriva un passaggio alle altre isole, e dalle isole a tutto il continente che stava dalla parte opposta intorno a quello che è veramente mare". Passo che ha formato la croce di tutte le collocazioni di Atlantide, e che mal si attaglia, e con fatica, anche all’ipotesi delle isole britanniche. Tutto invece pare ora diventare chiaro. Al di là del canale di Sicilia c’è Atlantide-Sardegna, e al di là ancora altre isole sino ad arrivare al continente che, dall’Italia alla Spagna ed alle coste africane davvero circonda un mare: il Tirreno-Mediterraneo". Insomma, se tutto è vero, Atlantide esce dal mito e diventa storia, perché poi la Sardegna nella sua realtà archeologica è ancora poco studiata. L’inchiesta di Frau è stata alla base di due speciali televisivi e l’impressione è che più si procede negli studi e più se ne discuterà.